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Ingeborg Brüll

Ma era un uomo musicale
intervistatore:
Ruth Deutschmann
fotografia:
Benjamin Epp
copyright location:
Innsbruck
data della ripresa:
2008-08-21
trascrizione:
E, sì, fu così. Gli volevo molto, molto bene, al babbo. Solo che lui - nella guerra - per primo anche sentiva male, e nella guerra subì delle ferite, credo anche sulla testa e così via. Allora dovette prendere delle medicine molto forti. L’una era - odorava di mandorle. La prendeva continuamente - probabilmente contro i dolori, la prendeva continuamente. In realtà non doveva farlo, ma alla fine la ricevette dal farmacista. E naturalmente il babbo - qualcosa doveva avere, aver bevuto dell’alcool - a pranzo, una birra, e pare che non lo sopportasse - la sera aveva delle bottiglie panciute, allora qualche volta dovevo andargli a prendere qualcosa. E lì, questa fu la sua malattia, perché lui - non poteva - probabilmente avrà avuto dei dolori, perché - perché diventò così. Era - era terribilmente irascibile. Qualche volta lo sono anch’io. .. Per una sciocchezza - quando un armadio non si apriva - parecchia gente, a cui volevo molto bene, la aveva, l’iracondia. E probabilmente l’aveva anche lui, in qualche modo. Ma era un uomo musicale, molto, cantava sempre volentieri con me, ed io ero il suo „uccellino“, e alla stazione, raccontò mia zia, la madre di Ilse, lui disse: „Non vedrò mai più il mio uccellino.“ Quindi deve aver intuito che qualcosa non andava bene. Per me fu brutto. Perché il babbo era un modello per me. Naturalmente la mamma fece molto, questa è la nonna Wasserer e questa è la nonna - la nonna .., all’epoca si chiamava Baur, e dopo si chiamò naturalmente Brüll. E queste due qui - appunto. Dopo, quando si sposarono, il babbo e la mamma, non lo dissero a nessuno. Non me lo vollero dire. Ma lo posso capire, avrebbero dovuto tutta la - famiglia ebrea - e questo avrebbe causato probabilmente molte difficoltà. Qui ebbe ragione.